Il paese delle storie 2018

Il Paese delle Storie VIII edizione

Dalle ore 14.30 alle ore 18.30 di

domenica 20 maggio 2018 

prenderà vita “Il Paese delle Storie”.

Un grande evento culturale a cui la Fondazione Albosaggia, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e la biblioteca, darà vita nelle suggestive vecchie corti di Albosaggia in località Paradiso.

Sarà allestito un salotto di discussione animato da Laura Taddei dove autori locali e autori di prestigio nazionale avranno modo di confrontarsi a più riprese attorno ad un unico tavolo. 

 

Ospite speciale

Andrea Vitali

AUTORI E LIBRI

ANDREA VITALI “Nome d’arte Doris Birilli”

La notte del 6 maggio 1928, i carabinieri di Porta Ticinese a Milano fermano due persone per schiamazzi notturni e rissa. Uno è un trentacinquenne, studente universitario provvisto di tesserino da giornalista. Interrogato, snocciola una lista di conoscenze che arriva fino al direttore del «Popolo d’Italia», quel Mussolini fratello di..., per accreditare la sua versione, ovvero che è stato fatto oggetto di adescamento indesiderato. L’altra è una bella ragazza che, naturalmente, sostiene il contrario. Ma amicizie per farsi rispettare non ne ha, e soprattutto non ha con sé i documenti, per cui devono crederle sulla parola circa l’identità e la provenienza: Desolina Berilli, in arte, essendo cantante e ballerina, Doris Brilli, di Bellano. E dunque, la mattina dopo, la ragazza viene scortata al paese natio. Che se ne occupi il nuovo comandante, tale Ernesto Maccadò, giovane maresciallo di origini calabresi giunto sulle sponde del lago di Como da pochi mesi. E lui, il Maccadò, turbato per il clima infausto che ha spento l’allegria sul volto della fresca sposa Maristella, coglie al volo l’occasione per fare il suo mestiere, ignaro delle complicazioni e delle implicazioni che il caso Doris Brilli è potenzialmente in grado di scatenare.

Con Nome d’arte Doris Brilli, Andrea Vitali inaugura una serie di romanzi che hanno per protagonista uno dei personaggi più amati dal pubblico dei suoi lettori, il maresciallo Ernesto Maccadò, presente nelle storie di maggior successo come La signorina Tecla Manzi, Olive comprese, La mamma del sole, Galeotto fu il collier, Quattro sberle benedette, Le belle Cece, A cantare fu il cane, raccontando i suoi esordi alla caserma di Bellano, e il suo faticoso acclimatarsi, non solo per via del tempo meteorologico.

 

ALBERTO SCANNI “La speranza. Vivere con positività le difficoltà momentanee”

La speranza è uno dei sentimenti “forti” della nostra vita e ci accompagna in tutti gli accadimenti successivi , belli (speriamo che altri gioiscano), o brutti (speriamo che tutto vada bene) che siano. Speranza su temi universali (la pace, la fame nel mondo, i conflitti) e speranza individuale di fronte a eventi che accende moti d’animo e spinge a ricercare “attracchi “per continuare a vivere. Della speranza non si può fare a meno, è un “vibrare” irrazionale che vuole soprattutto il bene ,che, anche se non arriva,

lo continua a credere possibile . La speranza è connaturata all’uomo , un essere che progetta il suo futuro mosso dal desiderio di una vita più felice e si scontra con l’indeterminatezza del futuro che genera il timore. In questo libro un oncologo la racconta ,non illusione ma accompagnamento fiducioso in un percorso. Speranza di non sbagliare, di proporre con responsabilità la cura migliore e di dare voglia di vivere trasmettendo una visione positiva per il futuro. Speranza sua e speranza dell’altro. Una speranza che non va “ distrutta” ma coltivata e alimentata perché tesa a una visione positiva del futuro. Il libro parla dei “motori” della speranza dei suoi “attributi” di chi la distrugge e di chi insegna come viverla. E lo domanda a diversi personaggi, medici, laici, religiosi di varie confessioni e fornisce regole per sperare anche in situazioni difficili.

 

ALESSANDRO BERTOLINI “Il nostro comunicare”

Presentiamo un libro, scritto a quattro mani, sulla nostra esperienza col malato oncologico. La stesura è particolare, nel senso che ogni argomento prevede un intervento da parte di ciascuno dei due autori. Due punti di vista dunque, uno di chi attualmente gestisce una struttura oncologica (Bertolini), l'altro di chi dopo una carriera riflette sul passato, sulla sua storia e su incontri significativi con pazienti e personaggi. Sarà come maneggiare un vecchio testo liceale, dove la versione latina era a destra e la traduzione in italiano a sinistra. Come premessa, anticipiamo ai lettori che, man mano che procedeva il lavoro, ci siamo accorti che i due binari di pensiero non erano poi sempre divergenti, anzi, vista la comune scuola, spesso il punto di vista detto con parole differenti risultava molto simile. Abbiamo chiesto al Padre dell'Oncologia Medica italiana, il dottor Gianni Bonadonna, di leggere il nostro lavoro. Egli ha acconsentito offrendoci al termine della lettura, fatta "con vero piacere", una prefazione di notevole pregio. Ivano Boscardini, esperto di comunicazione, si è occupato dei commenti tecnici ad ogni capitolo.”

ERASMO DEI CAS “Il sentiero del Celta”

Il sentiero del Celta è un romanzo fantasy, ambientato nell'antico mondo celtico dell’Europa centrale, intorno al 500 a.C. Il protagonista è un avventuriero, Heilyn l’impavido, in missione per conto di un'organizzazione segreta chiamata Runa, alla ricerca di quattro amuleti, custoditi in templi sorvegliati da bestie mitologiche. Lo affiancheranno dei valorosi compagni dalle vite rocambolesche e tra mostri, druidi, divinità celtiche, boschi sacri e amori inaspettati arriveranno a conquistare gli amuleti. L'organizzazione Runa potrà quindi utilizzarne il potere per porre fine al lungo periodo di guerre tra tribù celtiche, Germani e popoli migranti dell'est, ma qualcosa non andrà nel verso previsto e nuove sfide impegneranno Heilyn. In parallelo alle avventure del celta corre la storia di Felice, un giovane ragazzo dei giorni nostri, che dopo un incidente cade in un grave stato comatoso. Le due vicende si intrecciano sul finale e i due protagonisti si scopriranno legati l'un l’altro

 

GIORGIO GIANONCELLI “L’ultima cartolina da Prasomaso”

 

POETI dell’associazione culturale PROGETTO ALFA “Vorrei che la voce” raccolta di poesie

ELENA MURADA " Adoro Regalar Sorrisi “

LUCIA LINARDI “Luce sii immensamente anima"

Una nuova vita, un modo nuovo di vedere se stessi, in cui non le costrizioni, non gli obblighi ma ciò che sentiamo deve trovarsi al centro del nostro personale universo. Lucia Linardi, già autrice del libro, Una notte di luna nuova, per il quale ha ricevuto un premio all’Expo 2015, torna in libreria

con Luce. Sii immensamente anima (2016/Falco Editore) un’opera profonda, intensa, in cui, attraverso un percorso interiore, vuole indicare quali siano davvero le emozioni importanti della vita, quali i sentimenti e i momenti su cui soffermarsi, come sia essenziale volersi bene, per vivere un’esistenza piena e ricca.

Entrare in empatia, rispettare il prossimo, soprattutto non compiere violenze, aver cura per chi soffre di una grave malattia e per chi ha raggiunto quell’età in cui solitamente si viene definiti “vecchi” e “inutili”: Non chiedetemi quanti anni ho!

Perché la mia anima vive nel tempo senza tempo... L’età è una invenzione mediocre dell’uomo... perché noi siamo una onda in movimento dentro un oceano eterno...

(Lucia Linardi) L’autrice vuole rivolgersi in particolar modo alle donne, risvegliarle, per spingerle a iniziare un cammino di riscoperta della loro anima, del loro io più profondo, attraverso la presa di consapevolezza che sono importanti, che devono dirigere la loro vita e scegliere sempre ciò che le rende felici. Imparare a stare da soli, ad amarsi profondamente e ricercare l’origine delle cose nelle piccolezze di tutti i giorni, sono il segreto per ritrovare se stessi in un mondo ormai impregnato di brutture, dove “il mostro” (la televisione, ma tutti i mass media in generale utilizzati soprattutto da chi detiene il potere), tende a controllare i pensieri di coloro che si lasciano manovrare come burattini, senza riuscire a mantenere un pensiero critico, libero, volto al bene, alla dolcezza, all’amore per se stessi, per gli altri e per l’universo. Luce è un saggio breve, un insieme di stati d’animo, un inno alla libertà interiore che apre la mente, che riscalda il cuore perché tocca le corde più profonde della coscienza; permette, attraverso riflessioni, frasi, aforismi e brevi racconti, di ritornare in contatto con la parte più pura che esiste in ciascuno di noi, di riscoprire la bellezza dei sentimenti semplici, delle passioni spontanee, della forza della natura (il mare, la luna) che ci circonda e che se ascoltata è capace di raccontarci storie dalla sconvolgente bellezza. “E sarà così” pensava, perché si sentiva una collina in fiore pronta a godere della pioggia, del vento, dei raggi del sole, della luce della luna, era sempre pronta a godere di tutta la bellezza naturale. E si sentiva sempre pronta a inchinarsi e a ogni visitatore regalava il suo calore e la sua danza di benvenuto. Dove c’era lei c’era sempre aria di festa.

 

MATTEO GIORDANO “NOVANTAQUATTRO”

Durante una festa di capodanno, per i tre amici quattordicenni Dani, Ste e Giamma il ’94 inizia con una finestra rotta da un petardo e un due di picche clamoroso: chi ben comincia... Eppure, nella sonnacchiosa città di provincia che è un po’ il loro regno, si prospetta un anno dal sapore epico, tra tornei di calcetto presi un po’ troppo sul serio, “mosse Sid Vicious”, professori carogne, rivalità di quartiere, bravate di ogni genere e, ovviamente, le prime disastrose esperienze sentimentali...

Il “novantaquattro” che Matteo Giordano ci racconta attraverso gli occhi di tre adolescenti è un omaggio all’Italia degli anni ’90 e alle sue contraddizioni, ma chi quegli anni li ha vissuti, scoprirà che l’autore si è divertito a giocare con la Storia, immaginandosi un anno in cui il leader dei Nirvana sbaglia mira, e i risultati sportivi e elettorali prendono pieghe inaspettate...

Un po’ “teen comedy”, un po’ romanzo di formazione e un po’ ucronia, “novantaquattro” è un viaggio nel tempo e nella cultura pop che entusiasmerà gli adolescenti di oggi... e di ieri.